L’Accademia di Belle Arti di Frosinone è onorata di ospitare la fotografa Lucie Jansch nel primo dei due appuntamenti di "Arts in Artis", evento presentato e curato dalla docente e scenografa Emanuela Trixie Zitkowsky.
Nomi importanti, ma per chi non è del settore un bel titolo e nulla più. Lo credevo anch'io infatti, fino a quando non ho compreso l'eccezionalità di "raccontare l’Arte con le immagini" e perché, con la presenza di questi artisti, "l'Accademia guarda al presente e al futuro".
Ma occorre fare un salto…nel passato. Avete presente il fotografo? Quello con cui tutti prima o poi abbiamo avuto a che fare, quello che vogliono bravo per poi criticare, che disturba le cerimonie, che fa foto statiche e fotografa le persone che credono di essere originali ma che sono tutte uguali? Ecco, dimenticatelo! Certo, è facile replicare che non è più così, che esistono fotografi Artisti, geni dell’immagine che hanno saputo eternare attimi come nessun altro era mai riuscito a fare, quelli che in contesti difficili o pericolosi hanno saputo carpire l'essenza di una persona, di una situazione. Sì, lo so. Ma qui siamo oltre... Lucie Jansch, il cui curriculum basterebbe a zittire qualsiasi polemica, è il nuovo modo di essere fotografa. È creare arte che si nutre di arte e che genera arte, che basterebbe a sé stessa ma che rappresenta, raccontando nelle "sue" immagini, l’arte degli altri, trasmettendone la vera essenza senza però forzare, né sminuirne la natura. Non semplicemente mostrare o descrivere fermando attimi, ma farsi portavoce, esaltare il lavoro di un altro artista come ha fatto mirabilmente con l’opera teatrale Jungle book di Robert Wilson.
Le immagini che ci ha mostrato sono frutto di un lavoro certosino di tecnica e precisione, studio di colori e di luci, di conoscenza e di esperienza, un calarsi negli altri camaleontico, un equilibrio di anime empatico, originale, comunicativo. Una sensibilità non comune che traspare anche dai suoi modi garbati e gentili e quando cala il sipario su questo incontro e verrebbe naturale dire "facciamo una foto?" E imbarazzati ci troviamo a dire "sorridete…cisss…click".