Dentro il museo

Palazzo Barberini

L’appuntamento è il classico “alle 10.00 davanti al museo”. E’ l’orario di apertura di Palazzo Barberini e noi del corso di Comunicazione non siamo gli unici in fila davanti alla biglietteria. L’attesa comunque non è lunga ma sufficiente al prof. Giacomo Lanzillotta, nostra guida di oggi e nostro docente di Museologia e gestione dei sistemi espositivi 1, per introdurre il concetto di accoglienza del museo. Da questo già si intuisce la natura differente di questa uscita, che non è la consueta visita per vedere le opere esposte ma siamo qui in veste tecnica, per osservare e vedere applicate (o disattese) l’insieme di regole, direttive o interpretazioni messe in atto per far funzionare un museo. La parte pratica di quello che abbiamo studiato in classe. Questo ci fa sentire un po' come dei detective, versione RIS dell’arte: siamo qui per vedere quello che gli altri non vedono, per capire e imparare il lato nascosto del museo, quello degli addetti ai lavori, quello che con ruoli differenti è di fatto un lavoro di un gruppo, di attori che però restano fuori dalla scena. Quello che un giorno potrebbe essere uno dei nostri ruoli…

Dopo aver preso i biglietti ci avviamo, invitati dal personale del museo, a depositare zaini e giacche negli appositi armadietti. Anche questo semplice gesto che precede l’ingresso alle sale espositive è spunto di riflessioni e considerazioni sulla gestione del museo, in questo caso positive e di cui tutti apprezziamo l’utilità.

Comincia il vero percorso museale. Nella prima sala pannelli a muro descrivono la storia del museo, di Palazzo Barberini e della relazione con Galleria Corsini, altri rivelano la presenza di due mostre temporanee: Effetto notte: nuovo realismo americano dal 14 aprile al 14 luglio 2024, in collaborazione con Aïshti Foundation di Beirut. La seconda mostra riguarda un’inedita collaborazione tra le Gallerie Nazionali di Arte Antica e la Galleria Borghese: Raffaello, Tiziano, Rubens. capolavori dalla Galleria Borghese a Palazzo Barberini, cinquanta opere che dal 29 marzo al 30 giugno 2024 sono state trasferite qui per renderle fruibili dal pubblico mentre sarà rinnovata la Galleria.

Alzando lo sguardo sullo splendido soffitto affrescato, alla fine dei pannelli un accattivante tavolo multimediale. Scopriamo così che la Digital Media Curator delle Gallerie Nazionali d’Arte Antica di Roma Barberini e Corsini è la prof.ssa Nicolette Mandarano, anche lei docente dell’Accademia che conosceremo nel corso dei prossimi anni scolastici. Ci inoltriamo nelle sale interne, il tempo passa veloce tra le opere che comunque ci soffermiamo a guardare e fotografare mentre ascoltiamo le spiegazioni del professore, le considerazioni e le riflessioni sui dettagli di nostro interesse, come ad esempio le didascalie che…ma sto spoilerando! Il tempo di recuperare le nostre cose e siamo ai saluti ancora inebriati dalle tante informazioni e dalla bellezza delle cose viste. Al prossimo appuntamento, alle 10.00, davanti al prossimo museo!