La bellezza di fronte alla guerra. È il titolo della mostra, del book fotografico e dell’incontro con Fatimah Hossain fotografa e artista afgana che, il 28 febbraio 2023, si è raccontata in un incontro organizzato dall’Accademia di Belle Arti di Frosinone, in collaborazione con il Rotary Club. Un racconto difficile, perché denso di realtà, fatto attraverso le sue foto: non solo bellissime ma spiazzanti, colorate, vivide. Il racconto della realtà delle donne afgane e della sua, giovane donna in fuga per salvarsi la vita.
Attraverso un video a cura degli studenti dell'Accademia, al suo progetto The pearl in the oyster, che non ha potuto terminare e che è diventato la sua “arma” e la sua testimonianza, apprendiamo, con improvvisa consapevolezza ed emozione, quello che dalla tv non ci sfiora quasi. Nel 2021 con l’arrivo violento dei talebani al potere è costretta a scappare. Così, all’improvviso. Senza niente, strappata agli affetti, senza patria, senza identità. Accolta in Francia, costretta a nascondersi. E lo fa sì, ma solo dietro l’obiettivo, che non si cura se l’occhio che lo attraversa sia quello di un uomo o di una donna. Impavida, carpisce l’essenza, e svela anziché celare, una realtà diversa da quella che ci vuole mostrare la guerra, che è oppressione e morte. Le donne ne sono le prime vittime. Perché più deboli, certo, ma anche perché più forti. Cos'è un popolo senza donne? Vengono uccise oppure oppresse ed annientate. E perdono sé stesse. Colpite rinnegando loro libertà e diritti, deturpando la loro bellezza, la loro femminilità. Questa è la battaglia di Fatimah: oltre il bel viso c'è la forza, l’orgoglio, la resilienza delle donne afgane. Come fuoco sotto la cenere. Serve tener vivo questo fuoco, diffondere questa loro bellezza, per non farle dimenticare. Un esempio e un monito per il mondo. Tante libertà conquistate ma ancora troppe donne vittime, picchiate e uccise dagli uomini.
Un messaggio universale di pace nella battaglia di Fatimah. Quello di una donna, per le donne.