L’incontro è nel teatro dell’Accademia. La direttrice Loredana Rea fa gli onori di casa. La nostra docente, Prof.ssa Maria Desirée Vacirca, è impaziente di presentarcelo. Noi intimiditi, anche se ancora assolutamente inconsapevoli della portata di questo straordinario artista. Lui, perfettamente a suo agio, chiaramente abituato a comunicare e interagire con pubblici di ogni tipo e livello, con forza e semplicità si racconta e ci racconta.
Nasce a Taranto nel 1972. Fin da piccolo la mamma lo incoraggia ad esprimersi attraverso la creatività e il disegno e il papà, compreso il suo talento, a soli sei anni gli chiede di aiutarlo creando per il suo studio medico delle tavole di anatomia, materia a cui si appassiona.
Diventa un importante grafico e dal 1997 al 2009 lavora come creativo pubblicitario in Saatchi&Saatchi prima e in Arnold Worldwide Italy (direttore creativo) poi. Ha vinto a livello internazionale vari prestigiosi riconoscimenti del settore.
Inizia a dipingere da autodidatta nel 2004 e compra nel colorificio più vicino l’occorrente. Tornato a casa si accorge di aver dimenticato i pennelli ma era tardi e avrebbe dovuto aspettare il giorno dopo. O almeno questo è quello che avrebbe fatto una persona comune, ma non lui: “le mani sono corpo in un corpo” e diventano il suo pennello. A dimostrazione che gli errori a volte sono delle grandissime opportunità, sviluppa questo particolare modo di dipingere a mani nude forse il più antico ma che lui, iperrealista, con padronanza pittorica e profonda conoscenza del corpo umano nei suoi autoritratti rende attualissimo. E’il suo tratto caratteristico, unico e inimitabile perché composto da migliaia delle sue impronte digitali. Dopo alcune opere a colori sceglie il bianco e nero “perché comunica in modo diretto, sono un figurativo e amo la chiarezza, il b/n è immediato”. All’apice della carriera, si rende conto che la pubblicità è cambiata, sempre più schiava del messaggio accaparra-clienti. Ma è cambiato anche lui. Nel 2009 decide di lasciare tutto e dedicarsi esclusivamente alla pittura perché dopo aver per anni interpretato quello che volevano dire gli altri, si accorge che anche lui ha qualcosa da dire e non gli basta più farlo attraverso la pubblicità.
Ci mostra un video “ASHORTMOVIE a story of black, white and everything in between” in cui è racchiusa un po' la sua storia, di dolore e di amore, di lutti e di nascite, di uomo di successo e di uomo comune, che soffre e che si ribella agli eventi. E nel 2018 il suo incontro con la "grande montagna", l'Etna nella cui espressione di potenza e rabbia si identifica “è il posto dove nascono le cose, dal vulcano nasce la vita”. Ci insegnano a reprimerla la rabbia, come un sentimento sbagliato mentre invece, incanalata nel giusto modo, è una forza fondamentale per la sopravvivenza, è quella che ci fa reagire ai soprusi, forza di propulsione e creatrice, come l'amore. Sulla cima del vulcano si rende conto che non è accessibile a tutti: dipinge un’opera e con il ricavato fa realizzare speciali carrozzine per disabili.
Ci parla poi di Mr. Matematica, preciso, ordinato, vorrebbe avere il controllo di tutto e Mrs. Poesia passionale, un po' caotica, imprevedibile, personaggi nati dalle favole della buonanotte raccontate ai suoi bambini.
Conclude con una sequenza di opere che lasciano senza fiato per la perfezione delle forme, autoritratti in cui la perfetta conoscenza dell’anatomia che ricorda Michelangelo è resa dinamica e drammatica da macchie, spruzzi (sudore? lacrime?) che sembrano sporcare, deflagrano e danno un senso di tragicità, di realtà. Ti sembra di sentirlo nel cervello e nello stomaco il suo grido, perché è così viscerale da essere il tuo, che non implode ma esplode potente, finalmente libero.
Il tempo a disposizione non ci permette di approfondire, restano più domande che risposte. Resta la voglia di capire, di approfondire la sua conoscenza. Una preziosa occasione, grazie!