Cerimonia di conferimento del Titolo di Accademico d'Onore
21 maggio 2024
Accademia di Belle Arti di Frosinone - Palazzo Tiravanti
Nella sala buia del teatro nessun posto libero. In prima fila le autorità, come sempre presenti e vicine all’Accademia nei momenti importanti. Unica fonte di luce un video proiettato sullo schermo a tutta parete del palco con le immagini e le opere dell’artista macedone che al termine, quando ancora tutti sono distratti dai titoli di coda fa il suo ingresso a sorpresa e sale sul palco, atteso dall’artista prof.ssa Carla Crosio e dalla prof.ssa Sabrina Vedovotto e accolto dalla Direttrice Loredana Rea, che lo presenta al pubblico.
Da questa insolita esibizione già si intuisce l’originalità e la particolarità di questo artista e performer contemporaneo che, per la qualità raggiunta dalla sua ricerca artistica, caratterizzata da un approccio metodologico multidisciplinare e da un’operatività multiforme, l’Accademia ha scelto e ha voluto l’onore di conferire il titolo di Accademico d’Onore proprio a lui, Robert Gligorov (e perdonate il deliberato e disarmonico gioco di parole che, vista la personalità giocosa e provocatoria di Robert, ci sta…).
Come ci spiega la Direttrice, l’Accademia ha fatto sua l’idea di ampliare la comunità di appartenenza che le gravita intorno e che di per sé, per sua natura è una ridotta realtà culturale e formativa ma che attraverso questi eventi ed iniziative prestigiose, dimostra un’attenzione e una apertura verso il mondo artistico che dà prestigio a sé stessa e agli artisti che ne vengono a far parte.
Difficile sintetizzare i tanti interventi... La prof.ssa Loredana Finicelli descrive, in linea generale, alcuni indirizzi della sua ricerca e del suo percorso. Il prof. Andrei Bliznukov parla di Gligorov e dell'antico, sempre punto di partenza per il moderno. Diego Pasqualin, direttore artistico di Studio 10, galleria d'arte presieduta da Carla Crosio ha raccontato l'esperienza espositiva di Gligorov a Vercelli.
E Gligorov ha raccontato sé stesso: gli esordi dei Bluvertigo di cui fu talent scout e che nei primi anni ‘90 hanno pubblicato sue opere come copertine dei loro album. La collaborazione artistica e l’amicizia con Sting. Di come realizza installazioni misteriose, mai banali, dissonanti e un po' irreali cercando sempre di generare shock nell’osservatore, creando un corto circuito tra reale e immaginario, che vuole scandalizzare, disturbare. Opere caratterizzate da attimi di dolcezza ed insieme fastidio che spingono chi guarda ad una dura riflessione sull'esistenza dell'uomo. Ha esposto in numerosi musei d'Italia e d'Europa e come ringraziamento, alla presenza degli studenti, della moglie e della figlia, delle molte persone interessate, alcuni anche del settore, ha donato una sua opera al MACA, il Museo di Arte Contemporanea dell’Accademia, che invitiamo tutti a visitare per ammirare e conoscere questo artista sorprendente.