Quando la nostra docente di Museografia, Prof.ssa Maria Désirée Vacirca, ci ha introdotto al workshop del Prof. Caliari, sono rimasta affascinata già dal titolo: “L’insostenibile ineffabilità della bellezza”.
Ricercato l’accostamento dei termini forbiti, dove ineffabile evoca Dante e per la sua derivazione dal latino, per chi lo ha studiato, strizza l’occhio al mondo classico. E poi finalmente, l’incontro nel teatro dell’Accademia, lo attendevamo in molti.
Lui, Pier Federico Caliari, Prof. Ordinario in Architettura degli Interni ed Allestimento al Politecnico di Torino, Presidente dell’Accademia Adrianea di Architettura e Archeologia. E molto altro…Dal 2007 organizza i Master Itineranti in Museografia e Architettura per Archeologia in importanti e prestigiose sedi a livello internazionale, tra le quali: Villa Adriana a Tivoli, Paestum, Capri, Selinunte, Segesta, Palestrina ed Ostia in Italia, e all’estero, Atene, Alessandria d’Egitto, Philae-Assuan-Luxor, Istanbul, Pergamo, Valencia-Sagunto, Barcellona, Berlino, Marrakech, Xian (Cina) e New York. È Coordinatore del Piranesi Prix de Rome International Contest in Architecture for Archaeology.
Affabile affabulatore, non ha deluso le nostre aspettative regalandoci un’intrigante ed appassionata lezione sulla ricerca della bellezza, sull’educazione alla bellezza e sulla necessità, sul bisogno umano, di trovare la bellezza assoluta. E tante domande: si può misurare la bellezza? Dove trovarla? Nella natura? Nell’arte? Nella perfezione delle forme architettoniche e scultoree di Michelangelo e Fidia per esempio? Allora perché siamo tutti così affascinati dalle rovine? Proprio per la nostra naturale tensione al bello e questa esigenza di completezza, il mistero profondo di ciò che manca e la capacità di immaginare e ricreare le forme originarie ci portano a cercare le risposte nei libri, nello studio approfondito e nel progettare successivamente le possibili soluzioni, anche di tutela e valorizzazione. E come non rimanere incantati e sognare di poter partecipare ai Master di cui ci accenna il programma? Full immersion di cultura e apprendimento, un viaggio nel tempo e nello spazio tra passato e futuro, un momento di crescita individuale formativo, multidisciplinare e un’occasione per incontrare e confrontarsi con tanti giovani coetanei di estrazione culturale e geografica diversa, una preziosa esperienza di verifica e bagaglio solido per un futuro lavorativo.
Dopo i saluti e i ringraziamenti è contagioso l’entusiasmo e ognuno sta già pensando alla scelta della destinazione per i fortunati, spero tanti, che sapranno prendere al volo questa splendida occasione.